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amore, arbre magique, futuro, kebab, miscela, odio, orizzonte, passato, sandali, scarpe, slacciate
Rientri in casa che quasi hai il fiatone, ti abbandoni completamente, la testa che gira, bevi velocemente. Togli i sandali e, a piedi nudi giri per casa. Un pò stai sulle punte che il pavimento è freddo. La pelle morbida dei tuoi piedi lo sento, al pavimento fa il solletico. Sembra tu stia ballando. Non ne vuoi sapere di fermarti, non ne vuoi sapere di aggiustare quelle piccole cose che dovresti finire di fare. Non ora, non oggi. Forse domani. Domani si, ma solo se ti va. Oggi c’è ancora il sole, perdi due minuti e e fermati a guardarlo che se non ti scalda fuori, ti scalda dentro. Spiega le vele al vento, spiega i tuoi progetti al futuro: Parlaci, fatti venire dubbi e abbi un pò di timore. Resta sul filo, col rischio di inciampare, con una mano pronto ad arrestare la caduta, balla di nuovo. Slaccia le scarpe, libera le caviglie e balla di nuovo. Balliamo con le scarpe slacciate che ad allacciarle significa partire e noi oggi torniamo a casa. Se rischiamo di cadere rischiamo di farci male ma rischiamo anche di ridere e ridere e ridere. Prova a non preoccuparti, continua ad arrivare a casa con il fiatone e la testa che gira: Va bene così. Respira a fondo l’aria di altre città, senti l’odore di kebab, l’arbre magique è alla vaniglia che quello al pino fa schifo. Riposati, ricordati di farlo sempre un pò. Ne hai bisogno, ne hai davvero un sacco di bisogno. Hai bisogno di te. Non trascurarti che a farlo ci pensano già abbastanza gli altri. Tutti gli altri. Chiudi fuori dalla porta l’influenza e le influenze. Accartoccia quel passato e stringilo tra le fauci mentre mangi. Appallotolalo e gettalo tra i rifiuti. Sfida la legge e non gettare nulla nella scatola del riciclo. Vinci, fino a farci l’abitudine o, per lo meno, abituati al tentativo di farlo. Affacciati alla finestra, guarda l’orizzonte e guarda sempre negli occhi chi ti sta di fronte. Miscela bene l’odio e l’amore.